L’antico Egitto: gli antichi segreti di bellezza

Poche civiltà hanno saputo evocare tanto mistero e meraviglia quanto l’antico Egitto. Le sue piramidi, i riti religiosi, la potenza dei faraoni e le affascinanti figure femminili come Cleopatra e Nefertiti continuano a ispirare ogni forma di espressione artistica, dalla letteratura al cinema, fino al mondo dell’intrattenimento digitale. Non è raro imbattersi in opere moderne che richiamano l’estetica egizia, come nel caso delle slot online dal tema mistico e avventuroso, Legacy of Dead, che trasporta i giocatori in un viaggio tra tombe, antichi dei e ricchezze dimenticate.

Ma oltre all’immaginario visivo e simbolico, l’Egitto ha lasciato un’impronta importante anche in ambiti più quotidiani, come la cura della persona. Quella civiltà, evoluta e sofisticata, ha saputo tramandare nei secoli veri e propri rituali di benessere e bellezza, alcuni dei quali vengono ancora oggi considerati sorprendenti per la loro efficacia e naturalezza.

I rituali di salute e bellezza dell’antico Egitto

Tra le tante eredità lasciate dalla civiltà egizia, i rituali legati al benessere del corpo e alla cosmesi occupano un posto di rilievo. La bellezza, in Egitto, non era vista soltanto come un ideale estetico, ma come una manifestazione del divino. Prendersi cura del proprio aspetto significava armonizzarsi con gli dei, mostrare purezza e ottenere rispetto sociale. Uomini e donne, indistintamente, dedicavano tempo e risorse alla cura del corpo, facendo ricorso a tecniche raffinate e ingredienti naturali.

Il trucco degli occhi, per esempio, era una pratica diffusissima. Il celebre kohl, una polvere nera a base di galena mescolata con grassi animali o vegetali, veniva applicato per allungare e sottolineare gli occhi. Oltre alla funzione estetica – con una forma allungata che richiamava l’occhio del dio Horus – il kohl aveva proprietà antibatteriche e serviva da barriera contro il sole e i mali spirituali. Il trucco degli occhi, simbolo iconico dell’Egitto, era dunque una combinazione di bellezza, medicina e protezione.

Anche la cura della pelle era parte integrante della routine quotidiana, soprattutto per chi apparteneva alle classi più elevate. Il clima desertico rendeva necessario l’uso di oli naturali – come quelli di mandorle dolci, sesamo, moringa o ricino – e di unguenti profumati preparati con mirra, incenso, cannella o miele. Queste miscele venivano applicate su tutto il corpo per idratare, profumare e ammorbidire la pelle, e spesso conservate in ampolle di alabastro che oggi possiamo ammirare nei musei.

Le donne utilizzavano anche maschere di bellezza a base di ingredienti naturali come argilla, miele e latte, per purificare e schiarire la pelle del viso. Cleopatra, regina esperta di seduzione e diplomazia, è passata alla storia anche per i suoi bagni nel latte d’asina, che avrebbe usato per mantenere una pelle giovane, liscia e luminosa.

La cura del corpo e dei capelli

Non mancavano i trattamenti per la pulizia e la levigatura del corpo. Gli egizi praticavano regolarmente scrub e depilazione, utilizzando sabbia finissima o polveri di alabastro per esfoliare la pelle, e cerette rudimentali a base di zucchero, acqua e limone – una tecnica molto simile all’attuale sugaring, tornata in voga nel mondo della cosmesi naturale. La pelle liscia e priva di peli era considerata segno di nobiltà, igiene e raffinatezza.

Anche i capelli ricevevano grande attenzione. Uomini e donne impiegavano henné per colorarli, ma anche per rinforzare le unghie e decorare mani e piedi. Le tinture avevano spesso un significato rituale e venivano applicate per protezione, oltre che per bellezza. Gli oli essenziali erano usati anche come balsami naturali per districare i capelli o profumarli. Le parrucche, realizzate in crine o capelli veri, venivano trattate con grande cura e indossate con fierezza dai membri dell’alta società.

Infine, un elemento spesso trascurato ma fondamentale nei rituali di benessere dell’antico Egitto era il profumo. Non solo come ornamento sensoriale, ma anche come strumento spirituale. I profumi – sotto forma di oli, resine e incensi – erano considerati un mezzo per comunicare con gli dei, per purificare l’anima e rendere il corpo degno di ricevere energia positiva. Alcune fragranze, come il kyphi, erano usate in contesti religiosi ma anche durante i trattamenti estetici.

Un’eredità che non smette di stupire

Oggi, molti dei segreti dell’antico Egitto rivivono in forme moderne nei prodotti di bellezza naturali, nei trattamenti SPA e nelle tecniche di cosmesi biologica. Il loro approccio integrato tra corpo, spirito e natura era sorprendentemente avanzato per l’epoca, e dimostra come la ricerca del benessere sia un desiderio antico quanto l’umanità stessa.

Che si tratti di un viaggio tra le rovine storiche, di una lettura appassionante o di una sessione di gioco, l’Egitto continua a regalarci meraviglia. E se oggi possiamo ancora rubare qualche trucco di bellezza alle regine del Nilo, è anche grazie al patrimonio eterno lasciato da quella civiltà che ha fatto della bellezza una vera e propria arte sacra.

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